Cultura del fumetto: Zerocalcare

Cultura del fumetto: Zerocalcare è il primo di una serie di articoli di approfondimento che vuole andare a fondo sulla storia, gli autori e il linguaggio che costituiscono il panorama del fumetto contemporaneo.

Cultura del fumetto: Zerocalcare, autore romano nato nel 1987, lavora coi fumetti dai primi anni’10 del 2000. Dal 2012, anno di uscita del suo primo graphic novel, la su popolarità non ha fatto che crescere. Nove volumi pubblicati in circa otto anni, oltre a una cospicua quantità di strisce, vignette e illustrazioni per progetti secondari.

A detta di molti un autore che racconta la sua generazione, quel che è certo è che usa l’autobiografia come strumento per raccontare la realtà, restituendola attraverso il filtro di vari riferimenti di cultura popolare.

Cultura del fumetto: Zerocalcare

Il suo percorso inizia, come si può leggere ovunque, nei centri sociali e nei vari luoghi della cultura/controcultura punk attraverso locandine e fanzine. Per diversi anni tra 2003 e 2011 realizza illustrazioni e storie brevi per riviste di varia caratura, tra quelle autoprodotte e altre istituzionali e distribuite in edicola. La vera svolta del suo percorso avviene grazie all’incontro con Makkox, anche lui fumettista, che lo spinge ad aprire un blog strutturato sul modello dei blog di fumetti francesi.

In Francia, infatti, esiste una scena di fumettisti che pubblicano regolarmente le loro storie su blog, dove queste possono essere lette gratuitamente. L’operazione porta se ben strutturata a costruirsi un pubblico e, in una serie progressiva di step, alla possibilità di essere notati da editori, o vendere direttamente i propri fumetti al proprio pubblico.

Infatti, il successo delle sue strisce porta Zerocalcare, sponsorizzato sempre da Makkox, ad autoprodursi il suo primo libro, chiamato La profezia dell’armadillo. L’autoproduzione comunemente ha risultati molto più modesti, ma i numeri di Zerocalcare l’hanno presto portato a doversi occupare di numerose ristampe, che lui stesso distribuiva nelle librerie, occupandosi di tutte le fasi della produzione e distribuzione del libro.

Il successo di questo volume si inserisce in un momento importante per la cultura del fumetto: Zerocalcare arriva nel momento di consolidamento del mercato de graphic novel. Questo anche grazie agli editori della, al tempo, giovane e piccola casa editrice Bao publishing, che hanno acquistato i diritti e ripubblicato il volume in versione a colori.

Una volta raggiunte le possibilità della distribuzione in libreria La profezia è diventata un bestseller, non solo per i numeri dell’editoria a fumetti che avevano toccato i massimi apici con LMVDM di Gipi, ma anche per le vendite dell’editoria di varia.

Cultura del fumetto: Zerocalcare

Cultura del fumetto: Zerocalcare – La profezia è strutturata in maniera similare al blog di Zerocalcare. Diversi capitoli portano avanti la trama principale, che racconta del rapporto tra Zerocalcare che è ovviamente il protagonista, e Camille, sua amica d’infanzia. Altri capitoli si inframezzano alla storia principale, questi quelli più simili alle strisce pubblicate periodicamente online, e non sviluppano veramente la trama, ma piuttosto ampliano il mondo e il background dei personaggi. I capitoli hanno tutti una durata piuttosto breve, quattro cinque pagine, similmente alle strisce. I capitoli che sviluppano la storia con Camille cadono a intervalli regolari, sono un po’ più lunghi, inoltre aprono e chiudono il volume.

Cultura del fumetto: Zerocalcare

Ciò che più colpisce è la capacità di Zerocalcare di usare il fumetto e le sue possibilità peculiari. L’accostare organicamente personaggi rubati a videogiochi/film/serietv/manga alla realtà quotidiana della vita di un ventenne romano e di conseguenza al mondo specifico che lui abita.

Tecnicamente ci riesce grazie alle possibilità del disegno, dove tanto Zerocalcare quanto Yoda di Star Wars o Blanka di Street Fighter sono personaggi sullo stesso piano. Usare personaggi della cultura popolare permette di raccontare con grande immediatezza sfaccettature di situazioni e persone che diversamente sarebbe molto più complesso mettere in luce. Esempio; il maestro di giapponese rappresentato da Yoda che lo caratterizza, senza bisogno di descrizioni, di autorevolezza, superiorità intellettuale e al tempo stesso ricalca elementi come la bassa statura e la parlata sgrammaticata di Yoda che lo associa al fatto che il maestro giapponese usava alcune parole impropriamente.

Cultura del fumetto: Zerocalcare

Cultura del fumetto: Zerocalcare – I riferimenti culturali sono inoltre sullo stesso piano della realtà quotidiana che è altamente specifica e ripetuta in seguito ad ogni piè sospinto dallo stesso Zerocalcare, cioè il quartiere di Rebibbia. Quella quotidianità, quella di un ventenne che vive da solo e si arrabatta per vivere è anche l’elemento che porta i più a definire generazionali le storie di Zerocalcare.

Nel periodo recente, dopo l’opera in due volumi macerie prime, Zerocalcare ha annunciato che si prenderà una pausa dai fumetti. In ogni caso la pausa è meritata e forse necessaria dopo gli anni di lavoro non–stop, e probabilmente lo porterà a recuperare un po’ di vita necessaria a chi come lui lavora con l’autobiografia.

Grazie alla grande esibizione ospitata dal Maxxi di Roma, dove sono stati esposti i suoi lavori dall’inizio della sua carriera a oggi, insieme a molti progetti rari e nascosti, materiali di studio e schizzi è stato definito come un nuovo classico della cultura del fumetto: Zerocalcare.

Cultura del fumetto: Zerocalcare

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Tutte immagini sono ©Zerocalcare. Puoi trovare i suoi libri sul sito dell’editore e le sue strisce sul blog zerocalcare.it