Emozioni a fumetti Emozioni a Fumetti, una prova pratica.

Nei fumetti le emozioni vengono fatte trasparire attraverso l’espressività dei corpi fisici.

Nella nostra memoria sono conservate la codifica delle emozioni in gesti e posizioni espressive, esperite durante la nostra vita e accumulate nel nostro cervello a formare una sorta di vocabolario non verbale. Un disegno espressivo non è tale per una questione di linguaggio del fumetto, ma perché richiama dei ricordi che agiscono sulle emozioni.

Attingendo al proprio “vocabolario delle espressioni” l’autore deve inventare gesti comuni e comprensibili al lettore. L’abilità sta nella scelta della posizione o del gesto, infatti sulla carta stampata, a differenza del cinema per esempio, bisogna sintetizzare in un’unica posizione una grande quantità di gesti intermedi.

Concentrandoci sul volto è facile notare come l’espressività emerga tanto dal corpo quanto dalle pose facciali. La superficie del volto è in costante movimento, è la parte del corpo con cui il lettore ha più familiarità nella codifica delle emozioni, fornisce significato ai discorsi, e per quanto i suoi movimenti siano minimi rispetto a quelli del resto del corpo vengono compresi meglio. Ci vorrebbe un libro per catalogare tutte le possibili espressioni facciali ma si può raccontare molto anche partendo da una dozzina di espressioni di base.

Quindi sono le espressioni del viso, definite da sopracciglia occhi e bocca, a rendere immediatamente riconoscibile un’emozione. Rendere le emozioni è importante perché, come in un film, anche nel fumetto i personaggi devono recitare, e sta al disegnatore dirigerli. Un’espressione resa correttamente renderà credibile il personaggio e la situazione in cui si muove.

Nell’ottica del percorso di Storie di Carta la storia, i racconto che si vuole narrare, è centrale, viene “prima” del disegno e le espressioni sono uno dei mezzi fondamentali per veicolarla al meglio per esprimere il sentire dei personaggi accompagnando il lettore attraverso la lettura.

Sabato 9 Aprile, all’open day dell’associazione Fantalica, sarà possible fare una sperimentazione pratica di narrazione per immagini. Una lezione pratica grazie alle quale sarà possibile esplorare come raccontare attraverso le espressioni del viso di un personaggio.

Non mancate!

Francesco Saresin